giovedì 1 maggio 2014

Perfino a noi

In campagna elettorale sto capendo che è lecito tutto (o quasi). "Santini" elettorali fatti in un modo o in un altro, candidati in corsa per un posto al Parlamento Europeo ma anti-Europa (?), gare tra point ed eventi più "sciccosi", cani-gatti e operai tirati per la coda e cotti a puntino a seconda dell'ideologia per la quale si tifa, per non parlare di foto di rito degne del premio Pulitzer. Va bene! Premetto che non ce l'ho con nessuno ahahahahah! Esperienza nuova e comunque formativa. Sono cose che fanno parte delle regole del "gioco" e se agli eventi della nostra lista parteciparanno la De Micheli, Reggi, Nicola Dall'Olio (che tra l'altro stimo molto) non posso che essere contento. Davvero. Non lo dico con retorica, sono personaggi politici di un certo "peso" che cercano di dare visibilità ad un gruppo di persone che non conoscono ma legate in qualche modo al loro partito: vengono a parlare ai nostri eventi, a convincere la gente a votarci. Io, nel frattempo, domani me ne vado ad ascoltare i ragazzi del liceo Respighi raccontare la loro esperienza al Parlamento Europeo. Sono molto curioso di ascoltarli e sono sicuro che mi faranno capire molto più loro di politica che tanti altri personaggi incontrati fino a questo punto. Così a pelle... la butto lì.

Come quella volta che un mio amico professore mi invitò a parlare ai ragazzi del Don Orione di Borgonovo (ne parlo a questo link)... andai al volo senza pensarci un momento. Fu un esperienza travolgente. Parlai e parlai... quante cose dissi senza sapere, senza capire, senza accorgermi che anche loro volevano parlare, raccontare, affrontarmi. Ad un certo punto quindi decisi di ascoltare e appresi da loro, di loro e di me, tantissime cose.

La politica è di tutti, di chi la vive e di chi no (entrambi saranno i primi a indignarsi), di chi ne parla, di chi ci campa (o ci vorrebbe campare...). Ma è anche di chi è capace di ascoltarla. Di chi la scruta all'orizzonte finché non se la trova dinanzi raccontata a loro modo da ragazzi apparentemente così distanti, da persone che non parlano la nostra stessa lingua, "diverse", o che provengono da lontano. Parole che forse, un giorno, serviranno a tutti, perfino a noi.